21/09/2009 II CATEGORIA
COMPIANO -
ASTRA
Ci sono dei momenti in cui anche il più onesto e rigoroso
cronista vacilla e si domanda : “ E se di questa cosa
non ne parlassi proprio, se facessi finta di non saperne niente, di non aver
visto e saputo niente, non sarebbe meglio .”
Poi il rigore morale e l’amore della verità hanno il
sopravvento e così eccoci a parlare non dell’ultima
truffa subita da una vecchietta inerme, non della droga circolante davanti
all’asilo nido, non della rapina con morto ammazzato dietro l’angolo, ma dello
stupro subito dalla squadra di seconda categoria dell’ASTRA in quel di Compiano.
La cosa ce la siamo andati un po’
a cercare presentandoci senza 6 giocatori tra infortunati, squalificati e
vacanzieri ed una gonna un po’ corta che ha mostrato prestissimo la cellulite
della nostra difesa.
Non giochiamo mica male, ma il
dubbio che mi assale è che siamo troppo belli e leziosi per questa categoria
dove i palloni avversari partono come frecce per raggiungere gli attaccanti
avversari che trovano sempre sbilanciata una difesa che talora mi piacerebbe
umilmente a 11 giocatori.
Il primo goal degli avversari è in verità in fuori gioco,
ma l’arbitro ne annulla loro uno regolarissimo di
testa per cui il conto non cambia: 6-0 alla fine con i goal equamente distribuiti
3 per tempo.
Gol tutti uguali, lo ripeto e uguali a quelli subiti da
Santa Maria e dalla Calestanese
con palle che partono da dietro e i difensori blucerchiati
che osservano la palla passare sopra le loro teste
come fosse una cometa.
Bello, per la verità , il terzo
goal del Compiano con un triplice scambio volante concluso con un tiro di mezzo
collo che scavalca l’incolpevole Alex.
Alex incolpevole anche quando reagisce
dopo 60 minuti di insulti ininterrotti da parte di un mujaiddin locale ricordandogli la sua origine di montagna.
Ora siccome, ci spiegano, pare nulla offenda di più
uno di montagna che chiamarlo montanaro, uno di città che chiamarlo cittadino
così come un porco che chiamarlo porco, da quel momento alla fine è una valanga
di insulti dalla quale signorilmente i dirigenti locali si dissociano a fine
partita. Eh si, perché nulla si può dire del clima regnato tra giocatori e
dirigenti se non che è stato dei più civili.
Mi viene alla mente una mia vecchia professoressa di
biologia che parlandoci dei fattori ereditari e degli incroci genetici ricordava come nei paesi di montagna, così come nelle case
reali, i molti incroci fra consanguinei portavano a moltiplicare i casi di
demenza.
E così lo scuso, il demente intendo,
perché capisco che non è colpa sua e lo invito a venire a svolgere analoga
esibizione a casa nostra nel girone di ritorno.
Note positive in questo tracollo
il Gigio e il Filo che, emersi per cause di forza maggiore dalla nostra
Juniores si battono forse meglio dei loro colleghi.
Altra nota positiva la chiusura
dell’Arena di Tizzano che , si pensa, ci permetterà
di avere in campo dalla prossima domenica qualche giocatore con almeno un’ora
in più di sonno nella testa e nelle gambe.
Visto, che qualcosa di positivo
c’è anche nei disastri !!!!!!!!!!!!
E allora, su le maniche e con tanta
umiltà riprendiamo quella strada che sarà irta di difficoltà, ma che, se
sapremo comprendere i nostri errori senza scaricare colpe sugli altri sarà
anche ricca di soddisfazioni e successi.
Prendiamo atto che è un campionato diverso dal precedente:
a fine partita i dirigenti avversari, facile essere signori quando si vince, ci
dicono che noi abbiamo giocato meglio della Calestanese
che li ha sconfitti nella prima di campionato e allora ragazzi facciamo almeno finta di crederci e a tutta forza rotta su Corniglio.